Antiche unità di misura

Antiche unità di misura

 “Quando il Nilo inonda il paese, dalle acque emergono soltanto le città, tutto il resto del territorio  si trasforma in una distesa d’acqua. Il Nilo quando è in piena non inonda solo il delta ma anche il cosiddetto territorio libico e in qualche luogo quello arabico fino a una distanza, da entrambe le sponde, di due giorni di viaggio in media. Sesostri ripartì il territorio fra tutti gli Egiziani assegnando a ciascuno un lotto di forma quadrangolare di uguali dimensioni, poi si garantì le entrate fissando un tributo da pagarsi con cadenza annuale.. se a qualcuno il fiume sottraeva una parte del lotto c’era la possibilità di segnalare l’accaduto presentandosi al re di persona..questi inviava dei tecnici a verificare e a misurare con esattezza la diminuzione di terreno affinché il proprietario potesse per il futuro pagare il tributo in giusta proporzione.. Scoperta, mi pare per questa ragione, la geometria passò poi dall’Egitto in Grecia..”.. Erodoto (Le storie – libro II)

 

La necessità di misurare le lunghezze,

le  superfici, 

i pesi,

 

                                             il  tempo, 

 


è nata dall’esigenza 

di definire i confini dei territori, 

                              di coltivare,  

 

          di costruire,

                                             

di commerciare.

Da sempre nella storia dell’uomo la misura è stata fondamentale.

Come testimoniato dai reperti archeologici, l’uomo conosce strumenti per misurare già migliaia di anni prima di Cristo.

Nell’antichità per misurare l'uomo utilizzava parti del corpo come il piede 

e il cubito (misura dell’avambraccio) per le lunghezze

 o oggetti della vita quotidiana come

                          l’anfora, ad esempio, per i liquidi.

Cubito reale pieghevole in legno ritrovato nella tomba dell'architetto Kha.  E' in legno ed pieghevole in modo da poter essere riposto nella custodia in pelle e portato alla  vita. Sopra sono incise tacche di suddivisione in palmi e dita egizie.  

 

In Egitto esistevano due diversi tipi di cubito: il cubito piccolo, usato per la

vita quotidiana, e il cubito reale, usato per

le costruzioni architettoniche.

Le origini dei sistemi di misurazione vanno ricercate in Mesopotamia,
 Egitto,

 in Grecia 

e infine a Roma.

Gli antichi Egizi utilizzavano un sistema di unità di misura per misurare lunghezze,  superfici,  volumi e  pesi.
Si pensa che le misure di lunghezza siano state le prime ad essere definite.

L’unità di misura di base per la lunghezza era il cubito, che era la misura dell’avambraccio, dal gomito alla punta del dito medio.

Unità di misura dell’Antico Egitto e loro equivalenze

Misure di lunghezza

1 cubito piccolo= 45 cm= 6 palmi=24 dita

1 cubito reale= 55 cm circa= 7 palmi=28 dita

1 canna o asta= 100 cubiti

1 fiume=20.000 cubiti reali= 10.5 km

 

Misure di superficie

canna quadrata= 2735 mq

Misure di capacità

1 barile=0.5 l circa

Misure di peso

1 deben= 91 g
  Tre unità di misura usate nell'Antico Egitto: in alto il cubito,  uno suddiviso  nei suoi sottomultipli, ed un'unità di massa - il deben -
(le foto sono state tratte dal sito "The Weights and Measures of Ancient Egypt" by Jimmy Dunn).

 

All’interno delle piramidi di Giza sono state trovate grandi casse 

di pietra che secondo alcuni archeologi erano contenitori per i campioni dei pesi e dei

volumi, così come delle barre di misurazione per la lunghezza.

CURIOSITA'

Nilometro: le tasse nell'antico Egitto

Nell'antico Egitto le piene del Nilo con il rilascio del limo, al ritorno del fiume nell'argine,  determinavano la ricchezza dell'intero Paese.
 L'ufficio delle tasse dell'Antico Egitto aveva scoperto che c'era un rapporto quasi fisso tra l'altezza raggiunta dalle inondazioni del Nilo e l'accrescersi della ricchezza. Era stato messo a punto un nilometro,  che si trovava ad Elefantina, un'isola sul fiume. Era costituito da una torre con una scalinata di 95 gradini che servivano a controllare l'altezza raggiunta dal fiume e calcolare la relativa imposta.

Misurare in Inghilterra...

Secondo la leggenda, il re d'Inghilterra Enrico I stabilì che tutti i suoi sudditi dovessero usare  la stessa unità di misura: la distanza che passava tra la punta del suo naso e la punta della sua mano quando teneva il braccio steso all'infuori. Questa  unità di misura fu chiamata iarda.
Ovvio, se tutti i sudditi fossero andati a prendere la misura sul corpo del re, sarebbe stata una bella scocciatura per Sua Maestà!
Era molto più semplice se ognuno confrontava la propria iarda con  un campione, costruito come voleva il re. 

Il mercato a Vienna

 Per comprare e vendere stoffe e pane la gente doveva sapere quanto doveva venderne o comprarne. C'era bisogno di unità di misura di massa (peso) e di lunghezza ben visibili e di comodo accesso.

Il mercato principale a Vienna sorgeva di fronte al Duomo al centro della città. Perciò sul muro della chiesa furono messe due sbarre: la più lunga era l'unità di misura della lunghezza per le stoffe meno pregiate, la più corta per quelle più pregiate (rispettivamente 92,4 cm ed 81,8 cm ).

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